Disawov: Il tool di Google per rifiutare i backlink tossici

Parliamoci chiaro: il mondo del SEO può essere un vero campo minato. E uno degli strumenti più sottovalutati ma potenzialmente salvavita è il famoso (o famigerato) Disavow Tool di Google. Se non ne hai mai sentito parlare, non preoccuparti – sei in buona compagnia. Ma fidati, potrebbe essere la chiave per tirare fuori il tuo sito web da un bel pasticcio.

Cos’è questo benedetto Disavow?

In parole povere, il Disavow Tool è come dire a Google: “Ehi, vedi quei link che puntano al mio sito? Ecco, fai finta che non esistano.” È un modo per lavarsene le mani di tutti quei backlink di dubbia provenienza che potrebbero far storcere il naso agli algoritmi di Google.

Immagina di avere un amico un po’ imbarazzante che continua a presentarsi alle tue feste senza invito. Il disavow è come dire al buttafuori (in questo caso, Google) di non farlo entrare, anche se continua a dire che vi conoscete.

Perché dovresti preoccupartene?

Beh, per farla breve, i link tossici possono essere un vero incubo per il tuo sito. Possono farti precipitare nelle classifiche di Google più velocemente di quanto tu possa dire “SEO”. E fidati, risalire è molto più difficile che scendere.

Pensa al tuo sito web come alla tua reputazione online. Proprio come nella vita reale, le cattive compagnie possono rovinarti. E in questo caso, le cattive compagnie sono quei siti spam, di bassa lega o semplicemente irrilevanti che linkano al tuo.

Come funziona questa magia nera?

  1. Identificazione dei cattivi: Prima di tutto, devi capire quali sono i link problematici. Ci sono tool che possono aiutarti, ma a volte basta un po’ di buon senso. Se un sito che parla di “pillole miracolose” link al tuo blog di cucina, beh, forse c’è qualcosa che non quadra.
  2. Creazione del file di disavow: Questo è un semplice file di testo dove elencherai tutti i domini o le URL specifiche che vuoi rinnegare. È come fare una lista nera, ma per i link.
  3. Caricamento su Google: Una volta che hai la tua lista, la carichi usando il Disavow Tool nella Search Console di Google. È come consegnare la lista degli ospiti indesiderati al buttafuori della festa.

Quando usarlo (e quando non farlo)

Attenzione però: il disavow non è un giocattolo. Usarlo a casaccio può fare più male che bene. È come usare un lanciafiamme per accendere una candela – efficace, ma forse un tantino esagerato.

Usa il disavow quando:

  • Hai ricevuto un avviso di azione manuale da Google per link innaturali.
  • Noti un improvviso calo di traffico che può essere collegato a link di bassa qualità.
  • Stai facendo pulizia dopo una campagna di link building un po’ troppo aggressiva (ehi, capita a tutti di fare errori).

Non usarlo quando:

  • Non sei sicuro di cosa stai facendo. Meglio chiedere aiuto a un esperto che fare danni.
  • Non hai prove concrete che i link stiano effettivamente danneggiando il tuo sito.
  • Stai cercando una soluzione rapida per migliorare il ranking. Spoiler: non funziona così.

Come identificare i link da disavow

Questa è la parte divertente (o frustrante, dipende dai punti di vista). Dovrai metterti lì e analizzare il tuo profilo backlink come se fosse un’indagine di CSI.

Alcuni segnali d’allarme:

  • Siti in lingue che non c’entrano nulla con il tuo business.
  • Pagine piene zeppe di link esterni senza alcun contenuto di valore.
  • Domini che sembrano generati da un gatto che cammina sulla tastiera.
  • Siti con temi completamente irrilevanti rispetto al tuo.

Ricorda: non tutti i link strani sono necessariamente cattivi. A volte potresti trovare delle gemme nascoste in posti inaspettati. Usa il buon senso e, se proprio non sei sicuro, meglio lasciare il link dov’è piuttosto che rischiare di disavow-are qualcosa di buono.

Il lato oscuro del Disavow

Okay, ora che ti ho convinto che il disavow è la cosa migliore dai tempi del pane in cassetta, lascia che ti racconti anche il lato negativo.

Primo: è un processo lento. Non aspettarti miracoli dall’oggi al domani. Google deve elaborare la tua richiesta e poi ricrawlare i link, il che può richiedere settimane, se non mesi.

Secondo: può essere un lavoro certosino. Se hai migliaia di backlink, preparati a passare un bel po’ di tempo a setacciarli.

Terzo: c’è sempre il rischio di sbagliare. Potresti accidentalmente disavow-are un link buono, e questo potrebbe costarti in termini di ranking.

In conclusione (ma non troppo conclusiva)

Il Disavow Tool è come un bisturi nelle mani di un chirurgo SEO. Usato bene, può salvare la vita del tuo sito. Usato male, beh, meglio non pensarci.

Ricorda: la migliore strategia è sempre quella di costruire un profilo di backlink naturale e di qualità. Il disavow dovrebbe essere l’ultima spiaggia, non il tuo piano A.

E se tutto questo ti sembra troppo complicato, non c’è vergogna nel chiedere aiuto a un esperto. Dopotutto, non ti metteresti a fare un’appendicectomia da solo, vero?

Bene, ora che sai tutto sul disavow, vai e usa questo potere con saggezza. E ricorda: con grandi backlink vengono grandi responsabilità!

Alcune risorse ufficiali di Google: Link a Google

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